Home » Blog » Web Marketing » SEO Hosting: cosa sono, pro e contro
Gli indirizzi IP di riferimento sono una delle metriche più importanti quando si svolgono attività di link building. Ottenere backlink da un numero elevato di indirizzi IP differenti oltre che da diversi ed autorevoli nomi a dominio, incide significativamente sul posizionamento di un sito.
Una normale attività di link building solitamente viene svolta per mezzo di metodi tradizionali di Search Engine Marketing, ovvero article marketing, guest post, comunicati stampa, commenti su articoli attinenti su forum e blog. Per essere applicati questi metodi prevedono un accordo commerciale con una terza parte coinvolta: il gestore del sito che ospiterà il backlink.
Tuttavia esiste un metodo alternativo di fare link building, per molti meno ortodosso. Lo avete già capito. Stiamo parlando della creazione di network di backlinks privati, le cosiddette PBN, acronimo di Private Blog Network o Private Backlinks Network.
Google penalizza tutti coloro acquistano link da terze parti col fine di migliorare il posizionamento, figuriamoci chi crea addirittura un network di siti avente il medesimo scopo. I consulenti SEO che da anni praticano la costruzione di PBN seguono delle linee guida maniacali per evitare che il proprio network venga scoperto e penalizzato da Google. Uno dei problemi da risolvere è quello legato all’indirizzo IP.
Tra degli errori base di chi si avvicina al mondo delle PBN vi è quello di cercare di semplificare ciò che è volutamente complicato, commettendo errori fatali. Gestire una PBN è costoso non solo in termini di denaro ma anche di tempo, poiché tralasciare una traccia potrebbe mettere a repentaglio il lavoro di mesi, ottenendo penalizzazioni dalle quali è difficile uscirne indenni.
Il problema che più di altri incide sul costo di una PBN è quello dell’hosting. È impensabile infatti acquistare un VPS o un server dedicato per gestire il network: verrebbe individuato molto facilmente in quanto tutti i backlink farebbero capo a domini aventi tutti un unico indirizzo IP. È impensabile, anche se meno esposto, puntare tutti i domini sullo stesso hosting provider, per il medesimo problema.
Ma quindi com’è possibile gestire una PBN da un unico centro di controllo? La risposta a questo problema sono i SEO hosting.
I SEO Hosting altro non sono che dei VPS o server dedicati ai quali sono associati diversi indirizzi IP univoci. Questi servizi sono offerti da aziende che conoscono perfettamente questo aspetto legato alle PBN ed infatti offrono una vasta gamma di classi di indirizzi IP associabili ai vari domini.
Oltre alle classi è possibile scegliere anche l’appartenenza geografica dell’indirizzo. Molti hosting provider infatti consentono al cliente di scegliere tra indirizzi IP europei, americani, asiatici, insomma un mercatino intercontinentale dell’addressing.
Il primo vantaggio è senza dubbio la comodità di gestione. Avere tutti i siti ospitati sullo stesso server permette una gestione sicuramente più agevolata.
Il secondo vantaggio è la comodità di gestione dei pagamenti. Un’unica transazione, un’unica fattura, un’unica scadenza. Stare dietro alle scadenze dei singoli servizi di hosting quando si gestiscono grosse e/o diverse PBN può essere tremendamente stancante.
Il terzo vantaggio è il costo. Ridotto sicuramente per PBN con un numero medio-alto di satelliti, un po’ meno forse per PBN formate da 3-5 siti.
Un servizio di hosting condiviso tradizionale costa in media € 4,00 al mese e dovremmo averne uno per ogni satellite del network.
Sul mercato si trovano SEO Hosting a € 130/mese con un set di 50 indirizzi IP univoci associabili.
Supponendo di gestire una o più PBN per un totale complessivo di 50 satelliti, la spesa media mensile utilizzando servizi di hosting tradizionale sarebbe di 4*50 = € 200/mese.
Con un servizio di SEO Hosting da 130 euro al mese, risparmieremmo € 70 mensili per un totale di € 840 annui.
All that is gold does not glitter.
Led Zeppelin
I servizi di SEO hosting non sono ben visti da Google per ovvi motivi. È già capitato di veder penalizzate grosse PBN a causa di un ban esteso all’intera classe di indirizzi IP associata all’hosting provider del servizio di SEO hosting in questione.
Quindi comodi sì, ma non sicuri.
Il mio personale consiglio a tutti coloro che vogliono iniziare a lavorare con le PBN è quello di dedicare il tempo che richiedono. Il tempo risparmiato oggi potrebbe ritorcersi contro domani. Non mi riferisco solo ai SEO hosting ma anche a tanti altri accorgimenti come ad esempio l’intestatario dei vari domini, i template utilizzati sui siti, i CMS, la cadenza temporale delle pubblicazioni, i link in esterno, ecc… ovvero tutto ciò che potrebbe creare un filo conduttore tra i vari satelliti della rete.
Ritrovarsi penalizzato un’intero network e il money site per un capriccio è un errore che non vi perdonerete mai. I network privati sono costosi per cui devono essere scartati in principio quando non si dispone di un budget sufficiente per poterli sviluppare e mantenere.