Home » Blog » Guide tecniche » Web Hosting: guida alla scelta di un hosting per siti web
Saper scegliere l’hosting più adatto alle tue esigenze, questo il tema dell’articolo il cui scopo è offrire una panoramica esaustiva sui diversi elementi a cui porre attenzione prima di effettuare un acquisto. L’argomento non sempre riceve le giuste attenzioni, pur essendo basilare per qualsiasi idea tu voglia realizzare e pubblicare in rete.
A prescindere che si tratti di un blog personale, un sito aziendale o un e-commerce per la vendita di prodotti e servizi, il primo passo sarà individuare il miglior servizio di web hosting, che garantisca al tuo sito di essere raggiungibile e visibile a tutti gli utenti.
Questa guida è pensata tanto per il neofita alle prime armi quanto per l’utente esperto in cerca di orientamento, perché le informazioni necessarie per iniziare al meglio la progettazione di un sito web sono tante.
Indice dei Contenuti
Prima di addentraci nell’analisi dei diversi servizi, è bene partire da un minimo di definizioni, per capire subito cosa si intende con l’espressione web hosting e cosa aspettarci quando ci apprestiamo ad acquistarne uno.
La parola hosting, la cui origine è nel verbo inglese to host che significa ospitare, in italiano può essere tradotta in ospitalità. Questa viene fornita da un hosting provider, cioè l’azienda che eroga il servizio, la quale si impegna a rendere accessibile il tuo sito web all’esterno, a tutti coloro che animano la rete.
In che maniera viene garantita questa accessibilità? Permettendo l’installazione di tutti gli elementi costitutivi di un sito web: codice sorgente, eventuali file multimediali o framework come i CMS WordPress o Joomla.
La prima confusione da combattere è quella tra hosting e dominio. Quest’ultimo è il nome che sceglierai per il tuo sito web, ad esempio www.miosito.it, mentre l’hosting indica, appunto, il servizio grazie al quale il cliente può pubblicare e modificare i dati del proprio sito, e agli utenti della rete di poterlo visitare, accedendovi da qualsiasi postazione nel mondo.
Il numero di provider e di hosting oggi disponibili in rete è rappresentato da una lista decisamente molto lunga, per questo diventa ancora più importante una guida per potersi orientare.
La prima cosa a cui fare attenzione, è la quantità di domini che esso ospita al suo interno. In questo senso si individuano 5 tipologie di hosting: condiviso, dedicato, semidedicato, VPS oppure Cloud.
Un hosting condiviso – in inglese Shared Hosting – si definisce tale quando su una macchina server sono ospitati più di un dominio, e tutti ne condividono le risorse in termini di spazio web, memoria RAM e potenza del processore (CPU).
Questa è la soluzione più economica in quanto i costi sono distribuiti sui diversi domini ospitati, ma incide negativamente sulle prestazioni, molto inferiori rispetto ad un hosting dedicato. Tuttavia, è una soluzione soddisfacente se il tuo sito web non gestirà chissà quali volumi di traffico.
Se cerchi una soluzione avanzata puoi considerare un hosting semidedicato. La differenza principale, in questo caso, è che il numero di domini ospitati risulta molto più contenuto, in maniera da riuscire a garantire, entro certi limiti, una certa banda di traffico.
Questa scelta è adatta per chi ha già superato la fase dei primi passi ma non ha ancora fatto il salto verso quantità di traffico che necessiterebbero di un servizio dedicato per evitare interruzioni del servizio.
Trattasi dunque di una tipologia di hosting concepita per tutti coloro che necessitano di una piattaforma a metà strada fra il server dedicato e l’hosting condiviso tradizionale.
Di altro livello, come accennato, è un hosting dedicato, dove le risorse di spazio, CPU e RAM, sono garantite per ogni singolo dominio.
In questo caso viene dedicata al sito web (od ai siti web nel caso in cui fossero più di uno) una vera e propria macchina fisica. Tutto ciò che viene posto su tale macchina è riservato ad uso esclusivo del cliente.
Questa è la soluzione adatta per siti web che necessitano di alte prestazioni o di servizi lato server non disponibili tradizionalmente in hosting condivisi o semidedicati. Solitamente i server dedicati vengono forniti in due modalità: managed e unmanaged.
La soluzione managed è ideale per tutti coloro che non hanno esperienza dal punto di vista sistemistico e quindi si affidano ai sistemisti dell’hosting provider per l’installazione e la configurazione dell’intero server e dei servizi che necessitano.
La soluzione unmanaged è ideale per coloro che hanno le competenze per poter installare e gestire un server. Insieme al server vengono forniti, infatti, gli accessi remoti come amministratore ad un server con il solo sistema operativo installato, solitamente scelto da una lista. A quel punto sarà responsabilità del cliente provvedere ad installare, configurare e mantenere i servizi.
Naturalmente tra le due opzioni è quella unmanaged ad essere la più economica.
Altra tipologia è la VPS, acronimo di Virtual Private Server, un server virtuale che è in realtà condiviso da più clienti ma dove l’hardware viene partizionato e ciascuna di queste partizioni emula un server dedicato, dando a tutti gli stessi permessi e le stesse possibilità di un server dedicato.
Questa soluzione è ideale per coloro che hanno la necessità di personalizzazione di un server dedicato ma che non necessitano di una macchina fisica 100% dedicata.
L’ultima soluzione è quella Cloud, oggi molto in uso. La principale differenza rispetto ad un sistema condiviso, visto che in fondo di questo si tratta, è nella sua scalabilità.
Uno shared hosting, con la sua condivisione delle risorse, non consente di intervenire su queste nel momento in cui l’aumento del traffico dovesse portare a maggiori necessità. La scalabilità di un sistema Cloud consente, tramite pannello di controllo, di settare le risorse necessarie (RAM, CPU, storage, banda) in base alle effettive esigenze del momento.
Ovvio che in questo caso diventa più complicata la gestione dei costi, che prevede solitamente una parte fissa ed una variabile in base alle risorse utilizzate.
Quando si acquista un hosting in Cloud in realtà viene acquistata una porzione di un cluster. I vari server che compongono il Cloud lavorano insieme per avere una capacità di calcolo e di gestione dei picchi infinita.
Quindi a differenza delle altre tipologie di hosting dove si verticalizza sulle risorse del singolo server, nel Cloud il carico viene distribuito su diversi server, facendo leva così su tutte le risorse che insieme questi mettono a disposizione, per prestazioni e tassi di carico molto elevati.
Il servizio di assistenza è inoltre rapido e invisibile. Grazie alla ridondanza, se si verifica un guasto, come ad esempio un hard disk rotto, non te ne accorgerai nemmeno.
Nel paragrafo precedente abbiamo accennato ad alcune caratteristiche che, insieme ad altre, dovresti prendere in considerazione quando vai a scegliere un servizio di hosting piuttosto che un altro. È probabile che non sarà semplice per un neofita scegliere tenendo conto di questioni quali la larghezza di banda, la quantità di RAM o di CPU, o perfino il tipo di pannello di controllo che viene fornito.
Tuttavia è importante sapere che ciascuna di questa incide sul prezzo finale che andrai a sostenere per il tuo sito web e sulla qualità del servizio.
Partiamo da questioni quali l’hardware e nello specifico la RAM e la CPU. Entrambe queste caratteristiche incidono sulla gestione del traffico da parte del server, in particolare quando le chiamate multiple avvengono nel medesimo momento.
La scelta di un piano scalabile, come nel caso del Cloud, abbiamo visto che consente di intervenire in tempo reale sulle risorse a disposizione. Per quanto riguarda lo spazio fisico a disposizione è bene fare attenzione al livello di RAID – Redundant Array of Inexpensive Disk – dell’Hard Disk, cioè la disponibilità di più dischi in parallelo che migliorano le prestazioni generali del sistema garantendo anche maggiore sicurezza al salvataggio dei dati. A
d incidere in maniera importante sulle prestazioni del sistema è anche la larghezza di banda. In questo caso dovrai fare attenzione che il tuo fornitore del servizio, il provider, garantisca una banda minima, a prescindere dalle richieste del traffico.
Puoi facilmente calcolare una stima di massima per le esigenze del tuo sito web, effettuando una semplice moltiplicazione tra la dimensione media delle pagine caricate e il numero di visite mensili. Maggiore è il valore della larghezza di banda minima garantita migliore sarà il servizio che state acquistando.
Fai attenzione, perché non è raro che si generi confusione, anche tra gli addetti ai lavori, tra la minima garantita e la massima disponibile. Se ad esempio viene garantita una banda di 512Kb vuol dire che il provider si impegna a fornire per ciascun utente una connessione al minimo di 512Kb.
Torniamo per un momento alla questione dello storage, ovvero lo spazio disponibile sul server. La domanda classica che si pone chi è alla prima esperienza di scelta di un hosting web è la quantità di file e documenti che si potranno caricare sul server.
La risposta da parte del marketing a questa domanda solitamente è sempre la stessa: spazio illimitato. Si tratta di una risposta fuorviante, perché nulla è illimitato.
Ciò a cui dovrai fare attenzione è il numero di Inode che il server andrà a gestire. La parola Inode indica il numero massimo di file e cartelle che possono essere presenti contemporaneamente sullo spazio che hai acquistato.
Un numero massimo di Inode pari a 10.000 in pratica vuol dire che il tuo spazio illimitato sarà comunque condizionato ad un numero di file e cartelle non superiore a 10.000, quindi il tuo spazio non ti consentirà di caricare file in maniera illimitata, ma tutt’altro.
Si tratta di un aspetto che potrebbe essere del tutto innocuo per chi ha in mente di avviare un semplice sito vetrina per la propria attività. Ma se stai pensando in grande, se state pensando di mettere in piedi il Facebook del prossimo ventennio, o una piattaforma su cui attrarre grandi quantità di traffico con scambio file, upload continui e quant’altro possa saturare il numero di Inode a disposizione, allora presta attenzione alle postille del contratto con il provider.
Già che ci sei, dai un occhio anche alla disponibilità di uno SLA, acronimo di Service Level Agreement, con cui il provider sottoscrive un impegno sulla continuità dei servizi erogati.
Hai mai pensato all’importanza del pannello di controllo del tuo servizio hosting? Dovresti farlo, perché questo potrebbe rendere la tua attività più o meno complicata. La maggior parte dei servizi ruota attorno a 3 scelte: cPanel, Plesk e custom, personalizzato.
I pannelli di controllo più distribuiti sono senza dubbio cPanel e Plesk, ma in diversi sono i provider ad offrire pannelli di controllo custom per abbattere i costi di licenza dei primi due.
Se pensi di voler gestire tutti i domini dei tuoi clienti, allora fai attenzione al numero effettivo che il provider ti consentirà di configurare con il tuo piano VOS o Cloud.
Se invece stai progettando un e-commerce, ciò a cui fare attenzione è se il servizio prevede un IP dedicato. Questo inciderà anche sulla gestione delle mail, per due motivi: tutti gli IP hanno un livello di reputazione, che determina la velocità e di consegna e la garanzia di riuscire ad arrivare nella casella del cliente.
Con un hosting condiviso o semicondiviso, ad esempio, la probabilità di un IP con basso livello di reputazione sarà più alta.
Più articolata la scelta del database. Le soluzioni più comuni sono tra MySql, il tipo più diffuso, oppure SQL Server di Microsoft. Questa scelta inciderà anche sul sistema operativo che verrà installato sul server e perfino sull’installazione di eventuali CMS.
Un server MSSQL richiederà necessariamente un ambiente Windows, mentre MySql può essere gestito sia in ambiente windows che Linux. Tuttavia alcuni CMS, come WordPress per citarne uno, necessitano di sistema operativo Linux, quindi in questo caso la scelta diventa obbligata.
L’hosting che stai scegliendo, viene fornito di supporto SSL? SSL è l’acronimo di SSL (Secure Sockets Layer) ed indica un protocollo crittografico che garantisce la trasmissione protetta di informazioni. Oggi è un requisito essenziale che inciderà anche sul posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca.
Questo protocollo prevede dei certificati che identificano in modo sicuro il server generando una connessione sicura tra questo ed il client dell’utente.
certificati SSL possono essere gratuiti, come nel caso di Let’s Encrypt, ma anche a pagamento, con la certificazione che, oltre al dominio, viene estesa anche ai sottodomini, è il caso di RapidSSL, o perfino all’azienda, nel caso di Geotrust True BusinessID EV.
Non meno importante, per le tue valutazioni, una riflessione sul tipo di assistenza fornita. Questa può essere continuativa oppure legata ai normali orari di ufficio. Per progetti di un certo livello questo può rappresentare un limite troppo importante, visto che i problemi non hanno orari o giorni.
In quest’ultimo caso un’assistenza h24 è preferibile, così come un tipo di assistenza che non sia solo per ticket, con dei tempi troppo variabili, ma anche telefonica o tramite chat diretta.
Le caratteristiche del paragrafo precedente riguardano qualsiasi livello di esperienza, e dipendono esclusivamente dalla prospettiva nel tempo del vostro sito web. Vi sono altri fattori, altrettanto importanti, che riguardano questioni più tecniche che possono interessare maggiormente l’utente esperto in cerca di informazioni più specifiche.
Prendiamo ad esempio la posizione geografica del datacenter. È un valore che può influenzare molto le prestazioni di un sito per questo è consigliabile scegliere un hosting il cui datacenter sia il più vicino alla geografia dei tuoi utenti.
Non scegliere un datacenter in Texas se il tuo pubblico è al 100% italiano. Fai attenzione anche alle versioni di PHP disponibili, in particolare se ti stai occupando di una migrazione di un sito già scritto. Infatti la tua versione potrebbe non essere più supportata e questo andrebbe a compromettere tutte le funzionalità del sito.
Quali servizi di sicurezza vengono forniti? Questa è un’altra domanda a cui dare una risposta certa. La sicurezza dei dati oggi è un tema di grande importanza, quindi la disponibilità di firewall e antivirus non è un aspetto secondario.
Tieni conto che un antivirus agisce sulla macchina, mentre i firewall agiscono sulle connessioni in entrata, impedendo l’accesso al server qualora si tratti di connessioni dubbie. Un virus non è altro che un software informatico che è riuscito a superare il blocco del firewall, posizionandosi sulla macchina. La combinazione di entrambi è la soluzione ideale per garantire un alto livello di protezione.
Se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto, la disponibilità di un servizio di backup automatico potrà salvare il vostro sito. Simile al backup è il servizio di snapshot, che consente di creare automaticamente un punto di ripristino che agisce non solo sulla struttura dei dati ma anche la configurazione dell’intero sistema.
Leggi anche: Guida completa su come fare un backup correttamente.
La velocità è un fattore determinante e quindi un punto in più lo acquistano quei provider che nel loro stack includono dei servizi di cache pensati per aumentare le performance.
Per evitare di sovraccaricare il server, i contenuti richiesti possono essere memorizzati nella cache, aumentando di molto le prestazioni in fase di risposta. Tra le tecnologie più gettonate abbiamo Varnish Cache, Memcached e Redis. La scelta va fatta in base alle proprie specifiche esigenze.
Se sei procinto all’apertura di un e-commerce dovrai prestare particolare attenzione anche alla tipologia di hosting web su cui verrà ospitato. A differenza di piccoli siti web, un e-commerce richiede un hosting performante in quanto solitamente è elevato il numero di interrogazioni al database e di file statici (immagini in particolar modo).
Come prima cosa scegliere un hosting provider che ti consente di ottenere un indirizzo IP dedicato affinché tu possa costruirci sopra una reputazione tutta tua. Come tipologia di hosting consigliamo o un semidedicato per piccoli e-commerce o soluzioni VPS o server dedicati.
Questo perché un e-commerce richiede un tuning lato server affinché sia veloce. È risaputo, infatti, che la velocità di caricamento incide sulle conversioni. Più veloce è il sito, soprattutto in ambito mobile, e più è probabile che un visitatore in target concluda l’acquisto, fermo restando che la piattaforma e-commerce sia realizzata a regola d’arte.
LEGGI ANCHE: E-commerce: ecco la lista degli errori più comuni
Quindi è consigliato optare per un server unmanaged, dedicato o VPS, da far configurare ad-hoc ad un sistemista una volta sola anziché una configurazione universale non ottimizzata per e-commerce.
Se invece desideri una soluzione già pronta ricerca soluzioni hosting pensati per e-commerce che abbiano nello stack dei servizi per la cache delle query MySQL, come memcached o redis, un buon tuning di Innodb, un giusto bilanciamento tra CPU e RAM e servizi per il caching dinamico di pagine web, come Varnish.
Altra caratteristica molto importante di un hosting per e-commerce è la presenza del servizio di backup automatici completi, quindi non solo database ma anche dei file di cui l’e-commerce è composto. Il backup non deve essere effettuato nello stesso disco su cui risiede il sito web altrimenti in caso di danneggiamento dello stesso anche il backup verrà compromesso.
Dulcis in fundo è particolarmente importante disporre di un’assistenza rapida ed efficiente, soprattutto se si verificano problemi durante campagne di web marketing in corso.
Tutto quanto visto fin qui, fermo restando una presa di coscienza sul proprio livello ed i propri obbiettivi, è di indubbia importanza nell’orientare le tue scelte sull’hosting più adatto. Ognuna di queste caratteristiche, come è facile intuire, influirà sul costo finale.
Ecco, il prezzo potrebbe essere un primo elemento di valutazione generico, accessibile a qualsiasi livello di esperienza: non lasciate attrarre da costi particolarmente contenuti rispetto a servizi che sembrano simili ma che nella realtà non lo sono.
Un prezzo troppo basso semmai dovrebbe mettervi in allarme sull’effettiva qualità del servizio erogato, perché come abbiamo visto, la qualità dipende da piccole sfumature che determinano però differenze sostanziali sulla qualità della navigazione finale dei vostri utenti.